Sparta nacque intorno al XII secolo a.C., nel Peloponneso, nella regione della Laconia. All’inizio era una società piuttosto semplice, formata da tribù e villaggi, governati da un re e da un consiglio di anziani chiamato Gherusia composto da 28 uomini con più di sessant’anni.
A differenza di altre città greche, Sparta aveva un sistema politico unico: era governata da due re contemporaneamente, in quello che viene chiamato sistema diarchico. I re appartenevano a due famiglie nobili, gli Agiadi e gli Euripontidi, e si occupavano soprattutto dell’esercito e dei riti religiosi.
Tra le istituzioni più importanti c’era anche l’Apella, un’assemblea composta da tutti i cittadini spartiati che avevano superato i trent’anni. L’Apella si riuniva ogni mese per votare le decisioni proposte dalla Gherusia e per eleggere alcuni funzionari.
Un elemento centrale della vita spartana era l’Agoghé, il duro percorso educativo che tutti i ragazzi spartiati dovevano affrontare fin da piccoli. Venivano tolti alle famiglie e cresciuti in gruppi, con allenamenti fisici intensi e continue prove di coraggio e resistenza. Solo chi completava l’Agoghé otteneva la piena cittadinanza e il diritto di voto. Chi non raggiungeva l’obbiettivo era assegnato alla gestione dei terreni.
Oltre agli Spartiati, c’erano anche i Perieci e gli Iloti. I Perieci erano uomini liberi ma senza diritti politici, e si occupavano principalmente di commercio e artigianato. Gli Iloti, invece, erano contadini quasi schiavi, costretti a lavorare nei campi e a consegnare parte del raccolto agli Spartiati.
Già dal VII secolo a.C., Sparta si affermò come una grande potenza militare. Tuttavia, a differenza di Atene, non puntò molto su arte, filosofia o cultura: la sua società era incentrata sulla disciplina, sull’addestramento militare e sul servizio allo Stato, valori che rimasero centrali per tutta la sua storia.